domenica 26 gennaio 2014

Isee 2014, novità sui requisiti per ottenere detrazioni e agevolazioni: fasce di reddito e calcolo

Cambia il modello Isee dal 2014: tutte le novità sul calcolo, fasce di reddito e sui controlli.I

Dal 2014 entra in vigore il nuovo modello Isee, l'indicatore sella situazione economica equivalente, attraverso il quale le famiglie con determinati requisiti relativi al numero dei componenti del nucleo famigliare e reddito possono usufruire di agevolazioni fiscali, dei servizi sociali, di agevolazioni per la scuola e l'università, e la sanità.

Isee 2014: cos'è e di cosa tratta

L'Isee è un valore numerico, risultante a seguito di uno specifico calcolo che vediamo in seguito, al di sotto del quale vengono garantiti dei benefici alle famiglie che ne fanno richiesta e, superato quel valore invece, tali benefici non spettano.
Per ottenere il valore Isee, attraverso un calcolo ben preciso, bisogna presentare ladichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ad un Patronato e/o CAF, all'Ente che eroga i benefici di cui si fa richiesta (si pensi ad esempio alla borsa di studio universitaria) oppure direttamente all'Inps per le agevolazioni/benefici erogati dall'Inps (ad esempio per ottenere la social card).
È possibile provare a fare il calcolo Isee anche da soli, utilizzando la "simulazione di calcolo" messa a disposizione sul sito Inps alla sezione "servizi".
Ad ogni modo, per determinare il valore Isee, si prendono in considerazione i seguenti indicatori:
  • reddito familiare;
  • patrimonio mobiliare ed immobiliare di tutto il nucleo familiare;
  • il numero dei componenti del nucleo familiare.
Il reddito familiare e il patrimonio mobiliare ed immobiliare sono indicati nel modello della dichiarazione dei redditi presentata (a seconda del soggetto, può essere modello unico, modello 730, Cud).

Isee 2014: procedure per il calcolo

Il valore finale è il risultato di una serie di calcoli derivanti da:
  • indicatore della situazione reddituale (Isr), che è la somma di
1) tutti i redditi prodotti da ogni componente del nucleo familiare, a cui si aggiunge 2) il reddito figurativo degli immobili e delle attività finanziarie ed infine 3) si sottrae il canone di locazione eventualmente corrisposto dalla famiglia per la prima casa;
  • indicatore della situazione patrimoniale (Isp), risultante sommando il valore dell'Imu (di tutti gli immobili fatta eccezione di quello dell'abitazione principale), quello del patrimonio mobiliare, sottraendo un importo fisso di € 15.493.
In tal modo avremo ottenuto il valore Isr e quello Isp, sommando questi due valori si ottiene l'ISE (ovvero l'indicatore della situazione economica).
Per ottenere poi l'ISEE, bisogna infine applicare un altro parametro: cioè il valore corrispondente al numero dei soggetti che compongono il nucleo familiare, in questo modo
  • se la famiglia è composta da 1 persona, il valore è 1,00
  • se la famiglia è composta da 2 persone il valore è 1,57
  • se la famiglia è composta da 3 persone il valore è 2,04
  • se la famiglia è composta da 4 persone il valore è 2,46
  • se la famiglia è composta da 5 persone il valore è 2,85
  • si aggiunge poi un valore di 0,35 per ogni persona in più (oltre la 5°) nel nucleo famigliare
  • si aggiunge, ancora, 0,20 se il nucleo è composto da un solo genitore in presenza di figli minori
  • si aggiunge 0,50 per ogni persona del nucleo familiare con handicap superiore al 66%
  • infine, si aggiunge un ulteriore 0,20 per quelle famiglie con figli minori con ambedue i genitori che svolgono attività lavorativa o di impresa.

Isee 2014: le novità in vigore sui requisiti

·                                 l'Isr, ovvero saranno considerate anche le somme percepite a titolo di indennità pensionistiche o per risarcimento (quindi, a titolo esemplificativo: borse di studio, pensioni di guerra, assegni sociali ecc.); 
·                                 i valori immobiliari avranno maggior peso, fatta eccezione per la prima casa di abitazione;
·                                 maggiori controlli, attraverso i c.d. "controlli incrociati" tra gli uffici delle pubbliche amministrazioni (Inps, Agenzia delle Entrate).


venerdì 3 gennaio 2014

Crediti IMU, rimborso o compensazione: cosa si può fare adesso



Molti proprietari di immobili lo scorso anno hanno sbagliato a versare l’IMU, dal momento che era una imposta nuova e mai versata prima. Con la prima scadenza del 2013 si chiedono se possono utilizzare il loro credito, proveniente dall’errore 2012, per pagare il primo acconto di Giugno, o se possono recuperare le somme versate in eccesso. Resta sempre il timore di dover attendere 

A CHI CHIEDERE IL RIMBORSO IMU. Preliminarmente va rilevato che non vi è una espressa norma che disciplina le modalità di rimborso per la quota statale. La normativa per le eccedenze comunali prevede che il rimborso delle somme versate e non dovute possono essere richieste dai contribuenti entro cinque anni dal giorno del versamento ed il Comune deve provvedere al rimborso entro centottanta giorni dalla data di presentazione dell'istanza.

I Comuni sono i soggetti obbligati a restituire i soldi ai cittadini per la quota di loro competenza. Attualmente non hanno alcun impedimento per rimborsare la quota IMU comunale versata in eccedenza, per questo nel termine di centottanta giorni, salvo imprevisti, i Comuni riescono a rispettare i loro obblighi. 

La norma IMU non precisa a chi va presentata la domanda di rimborso, se allo Stato o al Comune e tanto meno a chi compete l’obbligo del rimborso. Nel Decreto Legge numero 35 del 2013 possiamo leggere che “le attività di accertamento e riscossione dell'imposta erariale sono svolte dal Comune, cui spettano le maggiori somme accertate”, ma ad oggi la norma non precisa a chi compete effettuare il rimborso.

LA VIA DELLA COMPENSAZIONE IMU. Sul punto il Ministero ha cercato di chiarire le idee ai contribuenti con la risoluzione n. 2/DF del 13 dicembre 2012. La Risoluzione ha cercato di semplificare al massimo gli adempimenti dei contribuenti, autorizzando le autocompensazioni del tributo all'interno dello stesso anno d'imposta anche tra quota statale e quota comunale. Per questo motivo, un maggior versamento effettuato al momento del pagamento dell’acconto può essere recuperato in compensazione con il pagamento del saldo. L’importante è che l'ammontare complessivamente dovuto nell'anno, tra Stato e Comune, sia congruo e corretto. Da quanto detto sembrerebbe facile poter compensare i propri crediti con il prossimo versamento IMU di giugno, ma il legislatore consente la compensazione soltanto all'interno dello stesso anno, tra acconto e saldo. Questa strada non è percorribile tra due anni d'imposta diversi, anche in considerazione del “principio dell'autonomia di ogni annualità d'imposta”.

LA SOLUZIONE. Se il contribuente ha effettuato un maggior versamento dell’IMU allo Stato nel 2012, deve presentare istanza di rimborso al Comune, che attualmente è l’unico soggetto in grado di attestare la reale esistenza di tale diritto. I Comuni aspettano le istruzioni dal legislatore nazionale, così come previsto dalla risoluzione sopra citata, per poter liquidare le somme statali erroneamente versate dai contribuenti. Purtroppo, ad oggi non si conoscono i tempi di attesa per la liquidazione di queste somme.

In alternativa se i Comuni disciplinano l’istituto della compensazione nei propri regolamenti interni, i contribuenti possono utilizzare il loro credito 2012 con ai nuovi debiti IMU. Tale procedura si rende valida se il credito IMU 2012 relativo allo Stato è stato accertato con una procedura di richiesta di rimborso. Questa è l’unica possibilità per poter utilizzare il proprio credito.