sabato 26 aprile 2014

Infortunio sul lavoro Inail: procedura, retribuzione e pagamento

L’infortunio sul lavoro pagato dall’INAIL copre incidenti in itinere, danno biologico e danni temporanei con una retribuzione pari alla durata dell’assenza
L’infortunio sul lavoro INAIL  è un incidente che avviene in occasione dell’attività lavorativa che va ben oltre il concetto di durante l’orario di lavoro o sul posto di lavoro, in quanto in esso vengono ricomprese tutte quelle situazioni anche ambientali, nelle quali il lavoratore può essere a rischio di incidenti e quindi di infortunio.

Infortunio sul lavoro INAIL:

L’infortunio sul lavoro INAIL  è coperto dall’assicurazione obbligatoria che prevede risarcimento, retribuzione indennità sostitutiva in caso di incidente violento dal quale derivi la morte e l’inabilità permanente o assoluta del lavoratore.
Nel concetto di infortunio sul lavoro INAIL, oltre a far rientrare gli incidenti causati da agenti aggressivi esterni tali da provocare danneggiamenti all’integrità psico fisica del lavoratore come ad esempio sostanze tossiche, sforzi muscolari eccessivi o virus,  l’INAIL ricomprende anche tutti gli eventi che possono minare la salute del lavoratore durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, quindi durante l’orario di lavoro e sul posto di lavoro ma anche gli eventi con rapporto indiretto di causa effetto, tra l’incidente che causa l’infortunio e l’attività lavorativa svolta.
Per cui l’INAIL copre tutti gli infortuni sul lavoro del lavoratore anche se direttamente causati dal lavoratore stesso per negligenza, imprudenza o imperizia ed estende la copertura assicurativa anche agli incidenti che il lavoratore potrebbe avere durante il normale tragitto di andata e ritorno tra casa e posto di lavoro, il cd. in itinere.

Infortunio su lavoro INAIL cosa fare?

Cosa deve fare il datore di lavoro e il lavoratore in caso di infortunio sul lavoro:
1.                              Il lavoratore in caso di infortunio sul lavoro deve comunicare immediatamente l’incidente al datore di lavoro che deve inviarlo subito al Pronto Soccorso.
2.                              Il pronto soccorso a seguito della visita medica rilascia il primo certificato medico che deve essere trasmesso dal lavoratore al datore di lavoro.
3.                              Il datore di lavoro deve obbligatoriamente presentare per via telematica il nuovo modello denuncia infortunio sul lavoro INAIL, nel caso in cui i giorni di prognosi dovessero superare i 3 giorni oltre la giornata in cui si è verificato l’incidente.
4.                              Una volta presentata la denuncia infortunio INAIL online, il lavoratore infortunato, due o tre giorni prima della scadenza della prognosi indicata sul certificato medico del pronto soccorso, deve recarsi alla visita medica presso gli ambulatori INAIL.
5.                              A seguito della visita medica INAIL, l’istituto provvede a:
o                                                        fissare un nuovo appuntamento in caso di continuazione della temporanea e un certificato medico INAIL infortunio sul lavoro da consegnare al datore di lavoro;
o                                                        chiudere l’infortunio temporaneo con un certificato di chiusura definitiva da consegnare in azienda per poter riprendere il lavoro.
Si ricorda che, la mancata denuncia infortunio INAIL da parte del datore di lavoro entro 2 giorni dal ricevimento del certificato medico o in caso di ritardata presentazione, viene sanzionato con una multa amministrativa da € 1.290,00 a € 7.745,00 sia da parte dell’Inail che dall’Autorità di Pubblica Sicurezza.
Tale sanzione, è prevista anche nel caso in cui il datore di lavoro non indichi o ometta completamente o parzialmente il codice fiscale del lavoratore nel modello di denuncia Inail, in tal caso l’ammontare della sanzione amministrativa è stabilito dall’art. 16, legge n. 251/1982.
Se l’infortunio invece è a carico di un lavoratore autonomo del settore artigianato o del settore dell’agricoltura non è prevista alcuna sanzione amministrativa per l’omessa o ritardata denuncia all’Inail, ma vi è la perdita del diritto all’indennità di temporanea per i giorni antecedenti l’inoltro della denuncia.

Infortunio sul lavoro in itinere Inail: quando?

L’infortunio sul lavoro in itinere Inail, è la tutela dei lavoratori che subiscono infortuni durante il normale tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro.
L’INAIL copre quindi l’infortunio in itinere anche se l’incidente occorso al lavoratore si verifica quando durante il normale percorso per recarsi da un luogo di lavoro a un altro, nel caso di rapporti di lavoro plurimi, oppure durante il tragitto abituale per la consumazione dei pasti, se non esiste una mensa aziendale. 
L’infortunio in itinere INAIL, è riconosciuto per qualsiasi incidente avuto dal lavoratore durante il normale tragitto a prescindere dal mezzo di trasporto pubblico utilizzato, quindi anche in treno, a piedi, in autobus, taxi a patto che siano appurate le finalità lavorative, la normalità del tragitto e la compatibilità degli orari. 
L’infortunio in itinere occorso al lavoratore durante il tragitto normale tra casa e lavoro con il mezzo privato: auto, moto o bicicletta, è coperto dall’assicurazione, solo se tale uso è considerato per forza necessario ai fini dello svolgimento dell’attività lavorativa come ad esempio:
·                                 se l’auto o il motorino sono stati forniti dal datore di lavoro per esigenze lavorative
·                                 se il posto di lavoro non può essere raggiunto con i mezzi pubblici
·                                 se il posto di lavoro è raggiungibile con i mezzi pubblici ma i loro orari non consentono di arrivare in tempo al turno di lavoro
·                                 se i mezzi pubblici obbligano ad attese eccessivamente lunghe
·                                 se i mezzi pubblici comportano un rilevante dispendio di tempo rispetto all’utilizzo del mezzo privato
·                                 se la distanza della fermata più vicina è molto lunga da percorrere a piedi.
Importante: l’infortunio sul lavoro in itinere causato dal consumo di alcool, droga e di psicofarmaci, non è indennizzabile dall’INAIL come la mancanza della patente di guida da parte del conducente.

Per quanti giorni il datore di lavoro paga l’infortunio sul lavoro?

Chi paga l’infortunio sul lavoro e per quanti giorni? L’infortunio sul lavoro è pagato per i primi 4 giorni di assenza del lavoratore infortunato, dal datore di lavoro e comprendono la giornata in cui è avvenuto l’infortunio che è considerato giornata di lavoro a tutti gli effetti e quindi è pagata al 100% della retribuzione giornaliera spettante al lavoratore e i successivi 3 giorni, chiamati periodo di carenza che sono pagati invece al 60% della retribuzione.
Durante il periodo di carenza, ovvero, dal 2° al 4° giorno compresi, il datore di lavoro è obbligato per legge a corrispondere al lavoratore infortunato, le seguenti percentuali della retribuzione media giornaliera utilizzata dall’INAIL per il calcolo dell’indennità:
·                                 100% per il giorno dell’infortunio
·                                 60% dal 2° al 4° giorno compresi i sabati e le domeniche.

Infortunio sul lavoro INAIL  retribuzione e pagamento:

L’infortunio sul lavoro è pagato dall’INAIL, dal 5° giorno in poi e per tutto il periodo di assenza dal lavoro per infortunio e spetta la suddetta percentuale di retribuzione:
·                                 al 60% della retribuzione fino al 90° giorno
·                                 al 75% della retribuzione dal 91°giorno e fino alla completa guarigione del lavoratore infortunato.
L’indennità INAIL per infortunio sul lavoro, è pagata per tutti i giorni, compresi i festivi che cadono le periodo di astensione dal lavoro. Tale indennità non è però comulabile con l’indennità di malattia INPS e quindi non è soggetto agli orari visite fiscali, indennità economica sanatoriale, cassa integrazione guadagni mentre è cumulabile con l’assegno per congedo matrimoniale, che è erogato sulla differenza tra la retribuzione spettante nello stesso periodo e l’integrazione INAIL e l’assegno per il nucleo familiare che spetta sia per i giorni di carenza e fino a un massimo di 3 mesi.
Il pagamento dell’indennità INAIL per infortunio sul lavoro, viene immediatamente erogata sulla prima busta paga spettante al lavoratore, in quanto è anticipata dal datore di lavoro in base a quanto stabilito dall’articolo 70 T.U. 1124/65 ma nel caso in cui l’azienda o il daotre di lavoro non si avvalga di questa facoltà, è la stessa Inail ad erogare direttamente la temporanea assenza del lavoratore infortunato.
Importante: Dal momento che l’infortunio sul lavoro INAIL è indennizzabile dall’istituto senza alcun limite di durata, ovvero, l’INAIL paga l’indennità per tutto il periodo di assenza dal lavoro, il lavoratore deve prestare però molta attenzione alle limitazioni circa il diritto alla conservazione del posto di lavoro, stabilite dai vari CCNL di riferimento che in genere sono di 180 giorni.

Infortunio sul lavoro INAIL tabella danno biologico:

Una novità importante circa il danno biologico derivato dall'infotunio sul lavoro, è stata introdotta dalla Legge di Stabilità 2014 che ha previsto con il comma 78 dell’articolo unico, uno stanziamento di 50 milioni di euro annui, a decorrere dal 2014, per l’aumento in via straordinaria delle indennità dovute dall’INAIL per danno biologico, in attesa che venga introdotto un meccanismo di rivalutazione automatico. Tale provvedimento, andrebbe quindi a portare una rivalutazione di circa il 7-8% della retribuzione degli assicurati.
Ma cos'è il danno biologico? Innanzitutto bisogna dire, che per l’infortunio sul lavoro che causa una inabilità permanente del lavoratore, occorre fare una distinzione tra gli incidenti avvenuti prima o dopo il 2000, in quanto la normativa è stata modificata:
·                                 infortuni sul lavoro permanenti avuti prima del 25 luglio 2000: le disposizioni da applicare sono quelle del regime del Testo Unico 1124/65 che prevede l’erogazione di una rendita diretta per i casi di inabilità permanente pari o superiore all’11%.
·                                 infortuni sul lavoro permanenti avuti dopo il 25 luglio 2000: la regola da applicare è quella stabilita dal Dlgs. 38/2000 che ha introdotto la tutela del danno biologico, ovvero, un’indennità in denaro per gli incidenti sul lavoro che hanno causato nel lavoratore, menomazioni di grado compreso tra 6% e 15% e di una rendita diretta per i casi di grado pari o superiore al 16%.
Nello specifico, l’infortunio sul lavoro con danno biologico è pagato dall’INAIL con una somma in denaro per gli incidenti che hanno causato menomazioni sul corpo del lavoratore. Tali menomazioni, calcolate in percentuali di danno biologico compreso tra il 6% e il 15%, sono elencate in specifiche tabelle INAIL che riportano le valutazioni del danno biologico per le menomazioni elencate e organizzate secondo criteri specifici, ovvero, distinti per tipologia ad esempio: valutazione danno biologico apparato cardio-circolatorio, danno biologico cicatrici e dermopatie, danno biologico dell’apparato digerente ecc.. La descrizione della menomazione e il valore del danno biologico si trovano nella tabella INAIL infortunio sul lavoro con danno biologico.
Il lavoratore infortunato, inoltre, entro 10 anni dall’incidente sul lavoro può presentare domanda di aggravamento del danno biologico. Tale istanza però, può essere fatta una sola volta entro i 10 anni dall’incidente o dall’erogazione della rendita. La domanda di aggravamento della rendita, invece, può essere presentata una volta all’anno per i primi 4 anni, dopodiché al 7° e al 10° anno dalla decorrenza della rendita.

Infortunio sul lavoro INAIL chi paga le spese visite mediche?

Chi paga le spese mediche in caso di infortunio sul lavoro? Il lavoratore assente dal lavoro per infortunio causata da incidente, è tutelato dall’INAIL anche per la copertura di esami diagnostici e le terapie riabilitative, in quanto le spese mediche sono completamente pagate dall’istituto, se preventivamente prescritte o autorizzate dall’Inail. Per il lavoratore, inoltre, per tutta la durata dell’erogazione dell’indennità INAIL per infortunio o malattia professionale INAIL, se di durata temporanea, è prevista l’esenzione ticket sanitario per esami e analisi prescritti dall’Inail o dal medico curante.
Successivamente, per i casi in cui al lavoratore viene riconosciuta l’inabilità permanente o danno biologico, ha il diritto all’esenzione ticket parziale riferita alla patologia specifica, da richiedere alla ASL competente, producendo la documentazione Inail che attesti i postumi riconosciuti.



domenica 30 marzo 2014

Aliquote Irpef 2014, scaglioni e news sull'aumento busta paga di Renzi

Gli scaglioni delle aliquote Irpef 2014 e le ultime news sull'aumento in busta paga deciso da Renzi e le addizionali.



Scaglioni aliquote Irpef 2014 e aumento busta paga
Tante le notizie che ruotano attorno all'Irpef 2014, vediamoaliquote e scaglioni per quest'anno, ma anche la stangata delle addizionaliregionali e comunali e le ultime sull'aumento in busta paga di Renzi.
Aliquote Irpef 2014, gli scaglioni per l'anno in                              corso
Ricapitoliamo per le aliquote Irpef 2014 gli scaglioni da considerare a seconda delle varie fasce di reddito, prima di passare alle news sulle addizionali e l'aumento in busta paga. Abbiamo 5 scaglioni Irpef: l'aliquota per il primo è del 23% ed è relativa ai redditi fino a 15 mila euro, l'aliquota Irpef per il secondo scaglione è del 27% e comprende i redditi da 15 a 28 mila euro, la terza fascia ha aliquota al 38% ed è relativa ai redditi tra 28 e 55 mila euro. Il quarto tra gli scaglioni Irpef 2014 ha aliquota al 41% e comprende i redditi dai 55 ai 75 mila, mentre per l'ultima fascia, oltre i 75 mila euro annuali di reddito, l'aliquota Irpef 2014 è al 43%.

Irpef, aumento in busta paga di Renzi: le ultime news

Le ultime sull'aumento in busta paga di Renzi con tagli Irpef nel 2014 giungono dal ministro del lavoro, che intervistato da Radio Capital ribadisce che il bonus sarà legato a un intervento sull'Irpef e sulle detrazioni da lavoro dipendente. Ultimamente si erano agitate le acque della stampa nazionale, ma Poletti ribadisce "al momento nel Governo non c'è nessuna discussione diversa rispetto ai primi annunci di Renzi". Pertanto i pensionati restano esclusi: l'idea resta quella di concentrare l'aumento in busta paga 2014 sui redditi medio-bassi, di modo che l'intervento non venga diluito troppo e possa essere effettivamente "avvertito" dagli interesati.
Intanto, tuttavia, c'è chi sottolinea come l'aumento in busta paga di Renzi finirà mangiato, per una misura non da poco, dall'arrivo di addizionali Irpef regionali e comunali più pesanti.

Addizionali Irpef 2014 comunali e regionali: sempre più gravose

Le addizionali Irpef 2014 comunali e regionali si dimostreranno più gravose per le buste paga degli italiani a partire da marzo: si parla, secondo un'indagine della Uil, di versamenti maggiorati in media del 29,3% rispetto al mese di marzo 2013, con trattenute dell'Irpef regionale in media di 10 euro più alte rispetto a un anno fa, e di versamenti per le addizionali Irpef comunali che salgono di 12 euro rispetto a 12 mesi fa, da 38 a 26 euro in media, con un aumento del 46,1%. Un aumento che, senza dubbio, non è certo da poco, soprattutto se si considera che in certe regioni e comuni sarà superiore alla media.


Detrazioni Irpef 2014 e bonus, novità da non dimenticare: come compilare 730 e Unico

Le detrazioni Irpef hanno subìto delle variazioni: come compilare modello Unico e modello 730.






Nuove detrazioni Irpef 2014: le novità
Tra le novità fiscali più importanti dell'anno, vi sono sicuramente quelle che riguardano le detrazioni Irpef 2014 della dichiarazione dei redditi, sia che si utilizzi ilmodello 730 , sia che si utilizzi il modello Unico.
Grazie alla revisione delle detrazioni, molte famiglie italiane potranno beneficiare di una riduzione delle tasse.

Detrazioni Irpef 2014, le novità per compilare mod 730 e Unico

  • Le detrazioni per familiari a carico passano a 1.200 euro per ciascun figlio di età inferiore a 3 anni, a 950 euro per ciascun figlio di età superiore a 3 anni, a 400 euro per figli disabili.
  • La detrazione per ristrutturazione edilizia è del 50% , con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro.
  • Il Bonus Mobili prevede una detrazione del 50% per le spese sostenute a partire dal 6 giugno 2013. Le spese riguardano acquisto di arredamento e grandi elettrodomestici per arredare l'immobile ristrutturato. Il tetto massimo di spesa consentito è di 10.000 euro, da ripartire in 10 rate annuali di uguale importo.
  • Le detrazioni per gli interventi finalizzati al risparmio energetico sono del 55% per le spese sostenute dall'1 gennaio 2013 al 5 giugno 2013 e del 65% per le spese sostenute dallo 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2013.
  • La cedolare secca sui contratti di affitto a canone concordato adesso è del 19% (prima era del 15%).
  • La deduzione forfettaria per i locali affittati è stata ridotta al 5% (prima era del 15%).
  • Il limite massimo per la detrazione del 19% sui premi di assicurazionesulla vita e contro gli infortuni è passato da 1.291 euro a 630 euro.


domenica 23 febbraio 2014

INVALIDITÀ, HANDICAP E BENEFICI

Invalidità, handicap e benefici


Definizione presente nel suo verbale: "Persona con handicap (art. 3 comma 1, Legge 104/1992". Non è stata riconosciuta la connotazione di gravità.
Di seguito riportiamo in estrema sintesi i benefici, e le relative condizioni, previsti dalla normativa vigente. Data la sinteticità delle indicazioni suggeriamo comunque gli approfondimenti del caso.
Provvidenze economiche
La certificazione di cui è in possesso non dà diritto a provvidenze economiche (pensioni, assegni, indennità per invalidità civile).
Per ottenere quelle provvidenze economiche è necessario disporre di un certificato di invalidità civile, cecità civile o sordomutismo.
Agevolazioni fiscali
Auto
Le agevolazioni fiscali sui veicoli destinati alle persone con disabilità consistono nell'applicazione dell'IVA agevolata al momento dell'acquisto, nella detraibilità - in sede di denuncia annuale dei redditi - del 19% della spesa sostenuta, nell'esenzione dal pagamento del bollo auto e delle tasse di trascrizione (IPT, APIET).
Sono ammesse all'agevolazione le persone con disabilità motoria, disabilità intellettiva (solo se titolari di indennità di accompagnamento e con certificato di handicap grave), o disabilità sensoriale (ciechi e sordomuti). Le relative condizioni devono risultare dai rispettivi certificati di invalidità o di handicap.
In taluni casi (disabili motori senza gravi problemi di deambulazione e titolari di patente di guida speciale) è obbligatorio adattare il veicolo.
Per approfondimenti: 
Agevolazioni sui veicoli 
Ausili
Gli ausili destinati a persone invalide godono dell'applicazione dell'IVA agevolata al momento dell'acquisto e, in taluni casi, la spesa sostenuta può essere detratta, nella misura del 19%, in sede annuale di dichiarazione dei redditi.
Per approfondimenti:
Ausili 
Sussidi tecnici ed informatici
I sussidi tecnici ed informatici sono prodotti di comune reperibilità (es. computer, fax) che possono favorire l'autonomia delle persone con disabilità. La normativa vigente prevede che questi prodotti godano dell'applicazione dell'IVA agevolata al momento dell'acquisto e che la spesa sostenuta può essere detratta in sede annuale di dichiarazione dei redditi. È tuttavia necessario disporre di una specifica prescrizione autorizzativa, oltre che del certificato di handicap o invalidità.
Per approfondimenti:
Agevolazioni fiscali sui sussidi tecnici e informatici 
Spese per l'assistenza specifica
La normativa vigente prevede la possibilità di dedurre dal reddito, in sede di dichiarazione annuale, le spese sostenute per l'assistenza specifica resa, da personale medico e sanitario (anche terapisti), a persone con handicap. Possono godere della deduzione i diretti interessati, i familiari che li abbiamo a loro carico fiscale, o i familiari che siano civilmente obbligati verso queste persone.
Per approfondimenti:
Spese di assistenza specifica - deduzione e detrazione
Spese per l'assistenza personale e domestica
La normativa vigente prevede forme articolate di agevolazione fiscale per le spese sostenute per le bandanti e le colf. Le modalità di accesso variano a seconda della disabilità di chi beneficia dell'assistenza. Alle agevolazioni fiscali si accede al momento della denuncia annuale dei redditi.
Per approfondimenti:
Spese per servizi domestici - deduzione
Spese per assistenza personale - detrazione
Detrazioni per familiari a carico
È attualmente prevista una detrazione di 800 euro (a scalare a partire da un reddito di 95.000 euro). La detrazione è aumentata a 900 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni. Queste detrazioni sono aumentate di un importo pari a 220 euro per ogni figlio portatore di handicap ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Non sono previste invece detrazioni forfettarie per altri familiari con handicap.
Per approndimenti:
Detrazioni IRPEF per carichi di famiglia
Prima casa
Non esistono ulteriori specifiche agevolazioni per l'acquisto di una prima casa nel caso di nuclei in cui siano presenti persone con disabilità.
L'agevolazione è quindi la medesima prevista per tutti i contribuenti: la detraibilità, in sede di denuncia annuale dei redditi, degli interessi passivi su mutui eventualmente contratti per l'acquisto della prima casa.
Tassa asporto rifiuti
La TARSU, Tassa asporto rifiuti solidi urbani, è una tassa di stretta competenza locale. I comuni hanno facoltà di fissare, nelle specifiche delibere, agevolazioni per le persone anziane, per le persone disabili o per i cittadini in stato di bisogno, senza tuttavia che vi sia alcun obbligo specifico.
Si suggerisce di rivolgersi al proprio comune per conoscere le eventuali agevolazioni.
IMU
L'Imposta Municipale propria, tributo che ha sostituito la precedente ICI (Imposta Comunale sugli Immobili), non prevede specifiche agevolazioni per le abitazioni principali presso cui risiedano persone con disabilità. Sono applicabili le detrazioni e maggiorazioni previste per la generalità die contribuenti.
Per approfondimenti:
Agevolazioni sull'IMU
Altre agevolazioni

Telefonia fissa
La normativa vigente prevede che agli anziani, persone disabili e utenti "con esigenze sociali speciali" venga riconosciuta una riduzione del 50% sul canone mensile di abbonamento. Vengono tuttavia previsti dei limiti reddituali per poter accedere a tale beneficio. Inoltre le persone sordomute sono esentate dal pagamento del canone mensile a prescindere da limiti reddituali. Sono infine previste agevolazioni, per i ciechi assoluti, per la nagivazione in internet.
Per approfondimenti:
Telefonia fissa: agevolazioni
Telefonia mobile
La normativa vigente prevede che la tassa di concessione governativa non sia dovuta dagli invalidi "in seguito a perdita anatomica o funzionale di entrambi gli arti inferiori nonché a non vedenti e ai sordomuti". Il certificato di cui dispone, non è sufficiente per accedere a questo tipo di agevolazione.
Per approfondimenti:
Tassa di concessione governativa sui telefoni cellulari: esenzione

Assistenza sanitaria
Erogazione di ausili
Per gli invalidi civili, i ciechi civili e i sordomuti è prevista l'erogazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale di protesi, ortesi ed ausili correlate al tipo di minorazione accertata. Le protesi, le ortesi e gli ausili ammessi all'erogazione sono quelli elencati in un'apposita norma, e quelle ad essi riconducibili. Vengono erogate solo dietro specifica prescrizione medica.
Per approfondimenti:
L'erogazione gratuita degli ausili 
Esenzione Ticket
Le modalità di esenzione dai ticket sono oramai disciplinate dalle singole regioni. Ricordiamo che le esenzioni sono per età, reddito, farmaci correlati a particolari patologie o per invalidità. In quest'ultimo caso, solitamente, le esenzioni si applicano a partire dal 66% di invalidità.
Si suggerisce di contattare il proprio Distretto sociosanitario o la propria Azienda Usl, o il proprio medico di famiglia, per le informazioni più aggiornate e valide localmente.
Il certificato in questione non è generalmente sufficiente per ottenere l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria.

Agevolazioni lavorative e diritto al lavoro
Prolungamento dell'astensione facoltativa di maternità
La normativa vigente prevede l'estensione del congedo di maternità fino ai tre anni di vita del bambino o, in alternativa, la fruizione di due ore di permesso giornaliero.
Tuttavia la condizione primaria è che la persona disabile sia in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Il verbale di cui è in possesso non consente di accedere a questi benefici in quanto non è riconosciuta la connotazione di gravità.
Per approfondimenti: 
Genitori - prolungamento astensione facoltativa di maternità
Permessi lavorativi retribuiti
Dopo il compimento del terzo anno di vita i genitori di una persona con handicap grave hanno diritto a tre giorni di permesso mensile retribuito. Analogo beneficio spetta anche ai lavoratori che assistano un familiare con handicap grave. Infine, i lavoratori con handicap grave hanno diritto a due ore di permesso giornaliero o a tre giorni di permesso mensile, retribuiti.
Anche in questi casi la condizione primaria è che la persona disabile sia in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Il verbale di cui è in possesso non consente di accedere a questi benefici in quanto non è riconosciuta la connotazione di gravità.
Per approfondimenti: 
Permessi lavorativi (art. 33 L. 104/1992)
Congedi di due anni retribuiti
Ai genitori di persone con handicap grave o, dopo la loro scomparsa o in caso siano essi stessi invalidi totali, ai fratelli e alle sorelle conviventi, spettano due anni di congedo retribuito che può essere anche frazionato. I congedi sono concessi anche per l'assistenza al coniuge, mentre non sono previsti per altri gradi di parentela (es. figlio che assista il padre).
Anche in questi casi la condizione essenziale è che la persona disabile sia in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Il verbale di cui è in possesso non consente di accedere a questi benefici in quanto non è riconosciuta la connotazione di gravità.
Per approfondimenti:
Congedi retribuiti di due anni per assistenza a persone con handicap grave
Prepensionamento
I lavoratori con invalidità superiore al 74% o sordomuti hanno diritto a richiedere, per ciascun anno effettivamente lavorato, due mesi di contributi figurativi (fino ad un totale di cinque anni) utili ai fini pensionistici. Il verbale di cui è in possesso non è sufficiente per accedere a questi benefici in quanto non evidenzia la percentuale di invalidità.
Per approfondimenti:
Il prepensionamento dei lavoratori disabili
Scelta della sede di lavoro
La normativa vigente prevede che il lavoratore che assista un familiare con handicap genitore e il lavoratore disabile hanno diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio. Questa disposizione, a causa di quel "ove possibile", si configura come un interesse legittimo, ma non come un diritto soggettivo insindacabile. Di fatto, quindi, l'azienda può produrre rifiuto motivandolo con ragioni di organizzazione del lavoro.
In ogni caso è necessario essere in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Si tratta di un verbale diverso da quello di invalidità civile. Il verbale di cui è in possesso non consente di accedere a questi benefici in quanto non è riconosciuta la connotazione di gravità.
Un'altra disposizione prevede che le persone handicappate "con un grado di invalidità superiore ai due terzi", nel caso vengano assunte presso gli enti pubblici come vincitori di concorso o ad altro titolo, hanno diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili. Anche in questo secondo caso il verbale di cui è in possesso non consente di accedere a questi benefici.
Per approfondimenti:
Sede di lavoro: scelta prioritaria e rifiuto al trasferimento
Rifiuto al trasferimento
La normativa vigente prevede che il lavoratore che assista un familiare con handicap genitore e il lavoratore disabile non possono essere trasferiti senza il loro consenso ad altra sede. Diversamente da quanto previsto per la scelta della sede, il rifiuto al trasferimento si configura come un vero e proprio diritto soggettivo.
Anche in questo caso è necessario essere in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Si tratta di un verbale diverso da quello di invalidità civile. Il verbale di cui è in possesso non consente di accedere a questi benefici in quanto non è riconosciuta la connotazione di gravità.
Per approfondimenti:
Sede di lavoro: scelta prioritaria e rifiuto al trasferimento
Lavoro notturno
La normativa vigente prevede che lavoratori che "abbiano a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104" non possano essere obbligatoriamente adibiti al lavoro notturno.
Per approfondimenti:
Lavoro notturno e parenti di persone con disabilità
Liste speciali di collocamento
Le persone con invalidità accertata superiore al 45% possono iscriversi all'Ufficio del lavoro nelle liste speciali riservate agli invalidi civili.
Per iscriversi a quelle liste è tuttavia necessario sottoporsi ad una visita di accertamento delle capacità lavorative, ulteriore e diversa rispetto all'accertamento dell'invalidità o dell'handicap. È necessario richiedere, presso la Commissione invalidi presente in ogni Azienda Usl l'accertamento ai fini della Legge 68/1999. Una volta in possesso di quel certificato è possibile iscriversi alle liste speciali di collocamento.
Per approfondimenti:
Diritto al lavoro
Mobilità
Patente speciale di guida
Le persone con invalidità in molti casi possono vedersi riconoscere l'idoneità alla guida, talvolta con l'obbligo di alcuni adattamenti, e condurre un veicolo. L'accertamento dell'idoneità alla guida va richiesto alla Commissione Medica Locale che opera, di norma, presso l'Azienda Usl capoluogo di provincia.
Per approfondimenti:
Patente di guida e persone con disabilità
Contribuiti per l'adattamento ai dispositivi di guida
È previsto un contributo pari al 20% della spesa sostenuta per l'adattamento dei dispositivi di guida nei veicoli delle persone titolari di patente speciale. La richiesta di contributo va presentata alla propria Azienda Usl. Il contributo non spetta per gli eventuali adattamenti al veicolo.
Per approfondimenti:
I contributi per gli adattamenti alla guida
Contrassegno invalidi per la circolazione e la sosta
Le "persone invalide con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta" e per i non vedenti è possibile ottenere, previa visita medica che attesti questa condizione, il cosiddetto "contrassegno invalidi" o "contrassegno arancione".
Per il rilascio l'interessato deve rivolgersi al servizio di medicina legale della propria Azienda Usl e farsi rilasciare dall'ufficio medico legale la certificazione medica che attesti che il richiedente ha una capacità di deambulazione sensibilmente ridotta o è non vedente. Non è quindi sufficiente, ad oggi, il certificato di invalidità civile nè quello di handicap
Per approfondimenti:
Circolazione e sosta: il contrassegno invalidi
Contributi per l'eliminazione delle barriere in casa
La normativa vigente prevede che per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici già esistenti, le persone con disabilità possano richiedere un contributo al comune dove è sito l'immobile. La richiesta di contributi deve essere presentata prima dell'inizio dei lavori. Il contributo viene liquidato dopo l'esecuzione dei lavori e la presentazione del rendiconto delle spese sostenute.
Per approfondimenti:
I contributi per l'eliminazione delle barriere architettoniche
Suggerimenti
1) Chi ha ottenuto il riconoscimento di handicap può presentare richiesta di aggravamento (handicap grave). La domanda si presenta dopo aver compilato un modulo di richiesta disponibile presso la propria Azienda Usl. A questo va allegato un certificato medico che precisi in modo puntuale e circostanziato che la disabilità è aggravata oppure che si sono presentate nuove menomazioni. 
2) È possibile che il suo certificato preveda una scadenza. Dopo quella data i benefici decadono. Di norma dovrebbe essere la stessa Commissione a convocarla a visita prima di quella data di revisione (o rivedibilità). Tuttavia la prassi attuata dalle singole Commissioni è ancora assai difforme. In tal senso suggeriamo di rivolgersi per tempo (sei mesi prima della scadenza) alla segreteria della Commissione per conoscere quale sia la prassi adottata e cioè se si verrà convocati a visita o se è necessario presentare una nuova domanda.
http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=5941


mercoledì 12 febbraio 2014

Social Card 2014, ultime notizie: ecco chi può richiderla e come fare per ottenerla
Ecco tutte le informazioni necessarie per poter ottenere la social card 2014.
Social Card: la carta di solidarietà anche nel 2014
La nuova legge di stabilità approvata in questi giorni dal Governo Letta prevede che siano sborsati ben 250 milioni di euroa favore della Social Card 2014, ormai diventata immancabile nella tasche di tantissime famiglie italiane per arrivare a fine mese.
Grazie alla Social card 2014 queste famiglie potranno contare su un supporto economico che può arrivare fino a 400 euro mensili, utili per acquistare beni di prima necessità.
Chi può richiedere la Social card 2014?
L'Inps in questi giorni si sta preoccupando di stilare la classifica delle famiglie che potranno ottenere la Social Card 2014, le quali dovranno avere determinati requisiti.
Innanzitutto, possono richiedere la Social Card 2014 tutte quelle famiglie il cui reddito ISEE non oltrepassa la soglia dei 3mila euro. Ad essere favorite maggiormente sono le famiglie con un solo genitore, con minori, condisabili o tre o più figli a carico.
Fondamentale sarà la presenza in famiglia anche delle autovetture: se nel corso dell'ultimo anno avete immatricolato un'automobile con cilindrata da 1300 cavalli non potrete richiedere la Social card 2014.
Da quest'anno, inoltre, possono richiedere la social card anche gli immigrati con regolare permesso di soggiorno.
Dove richiedere la Social Card 2014?
Per richiedere la Social Card 2014, basterà recarsi al proprio comune di residenza, dove vi verranno forniti tutti i documenti necessari da compilare per diventare possessori della carta.
Importi mensili Social Card 2014.
Famiglie con due figli a carico possono ottenere fino a 231 euro.
Famiglie con più di 3 figli a carico possono ottenere fino a 281 euro.
Famiglie con più di 4 figli, riceveranno fino a 330 euro.

Famiglie con più di 5 figli a carico possono ottenere fino a 405 euro al mese.